Giuseppe Attilio Gatti

Giuseppe Attilio Gatti

28 giugno 1898 – 7 settembre 1973

1898

Nasce a Binasco il 28 giugno 1898 da contadini dipendenti da terzi: Fortunato Gatti (1856-1935) e Rosa Corali (1864-1950). Fratello di Pietro Marcello (1886-1944), di Luigi (1889-1946) e di Maria (1902-1983).

1907

Durante le scuole elementari contribuisce al sostegno famigliare prestando servizio presso la Farmacia Candia di Binasco.

1911

Dopo il diploma di sesta elementare è assunto come tornitore e poi montatore di motori e trasformatori elettrici alla Columbo e Spizzi di Milano e in seguito presso la AEG Thomson-Houston di Milano, occupandosi della produzione di trasformatori, dinamo, motori e parti elettriche.

1913

Si diploma alla scuola serale di Meccanica e Disegno Macchine della Società di Incoraggiamento Arti e mestieri di Milano in via Santa Marta.

1917

Presta servizio militare presso l’89esima Fanteria di Pavia, a cui seguì, Dorno Lomellina, il II Battaglione Aviatori di Milano e Bra, dove impiantò una nuova scuola preparatoria di motoristi d’aviazione sotto il comando del Capitano d’aviazione Conte Palma.

1919

Ritornato alla vita civica nel giugno, decide di non rientrare negli stabilimenti di Milano e prende occupazione presso l’Azienda Elettrica di Binasco, attendendo al ramo motori-trasformatori e impianti industriali.
Al compimento del ventunesimo anno d’età aderisce a Gioventù Operaia di Azione Cattolica.
Il suo nome è tra i promotori e gli organizzatori del Partito Popolare della Provincia di Milano.
Progressivamente prende sempre più a cuore la condizione di disoccupazione degli operai di ritorno dal fronte della Grande Guerra. Intraprende così una lunga attività di sensibilizzazione e promozione del lavoro cooperativo. Intende l’ideale della cooperazione come mezzo per trasformare i lavoratori da massa sfruttata e strumentalizzata in individui liberi e capaci di gestire il proprio lavoro e la propria coscienza sociale e civica.
Inizia a costituire e potenziare diverse cooperative di lavoro. La prima è la Cooperativa Falegnami di Binasco.

1920

Il 22 dicembre del 1920, con un piccolo gruppo di artigiani, operai e contadini, fonda la Cassa Rurale Depositi e Prestiti per cercare di fronteggiare alle necessità di finanziamento delle cooperative attivate. I soci raccolgono il proprio patrimonio personale per cercare di favorire la nascita di posti di lavoro e migliorare così le condizioni sociali e morali di tutta la popolazione. La Cassa diviene presto Cassa Rurale ed Artigiana di Binasco che nel Dopoguerra, grazie all’incessante attività dei figli dei padri fondatori e con l’apertura di 18 filiali, si affermerà tra le prime dieci Banche di Credito Cooperativo della Lombardia e la 35esima in Italia.

1921

É tra i fondatori della sezione di Binasco del Partito Popolare.

1923

Dopo mesi di tenace studio riesce a sostenere l’esame di licenza bancaria alla scuola Tecnica Governativa Cesare Correnti di Milano. Inizia una supplenza nella filiale della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde di Binasco.

1924

Prosegue come “provvisorio” nella filiale della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde di Binasco, per soli due/tre giorni settimanali.

1924

Tramite Don Ercole Pizzocaro e l’Arcivescovado di Pavia Giuseppe Attilio conosce e si innamora di Teresa Giuseppina Maria (Zita) Bolzoni (5.11.1898- 2.6.1958), figlia di Alfredo Bolzoni (tipografo 1865-1926) e Ida Rognoni (1867-1943) residenti a Pavia in corso Cavour.
Zita è una modista, confeziona abiti, cappelli e accessori femminili a Pavia; ha come sorella Emma (ricamatrice, che sposerà Antonio Montani), Anna (maestra delle elementari a Villamaggiore, che sposerà Augusto Meoli), Augusta (maestra delle elementari che insegnerà a Binasco e sposerà Carlo Tamborini).

1926

Il 26 febbraio sposa Zita, moglie inseparabile da cui avrà dodici figli: Albertina (1927), Maria Augusta (1928), Alfredo (1929-1929), Chiara (1930), Lia Achillina (1932), Maddalena (1933), Agnese (1935), Cecilia (1936), Rosa (1937), Anna (1938), Francesco (1939), Fortunato Vittorio (1941-1996) (foto).
Vince il bando di concorso indetto l’1 settembre 1926 dalla Commissione Centrale della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde per “titoli a posti di impiegato”. Viene così assunto come Agente di ruolo nella Filiale di Binasco (leggi).

1929

Il 13 agosto viene nominato capo filiale della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde di Binasco.

1938

Apre un suo ufficio amministrativo a Binasco – Studio Gatti – come consulente del lavoro, per clientela privata, assumendo anche la rappresentanza delle Assicurazioni Generali Venezia e della Società Autori ed Editori. Lo Studio nel corso degli anni darà impiego a parte dei figli fino ai giorni nostri.
Come dirigente di Azione Cattolica, durante il Ventennio Fascista anima iniziative benefiche, assistenziali, culturali, corsi professionali serali, attività filodrammatiche, musicali. Riesce con fermezza a mantenere la propria indipendenza politica non perdendo contatti con superiori elementi di cultura e di pensiero.

1942/1943

Partecipa alla formazione dei gruppi cattolici d’opposizione al regime che sfoceranno, unitamente ad altre forze politiche, nel Comitato di Liberazione Nazionale. Con il prof. Garavaglia e l'arch. Rossi, due insegnanti sfollati a Binasco, organizza la “Scuola Serale Arti e Mestieri“ frequentata da numerosi abitanti di diversa età e cultura. Promuove un comitato per il restauro della chiesa Parrocchiale di Binasco e per l'acquisto di un organo a canne coinvolgendo tutta la popolazione, gli industriali e militari lontani (leggi).
Dopo l’8 Settembre 1943, organizza punti di riferimento e rifornimento alimentare per giovani militari e reduci di vari fronti che non aderiscono alla Repubblica di Salò. Viene nominato Presidente del Comitato di Liberazione di Binasco. Tiene collegamenti epistolari con i referenti del movimento nascosti in Binasco e nei paesi vicini. Per questi motivi è osteggiato e vessato moralmente dai politici locali, ma riesce a uscirne indenne.

1945

Le tragedie dei bombardamenti e mitragliamenti del gennaio e aprile 1945, in cui perde la vita la nipote Amalia (figlia ventitreenne del fratello Pietro Marcello) lo vedono collaboratore attivo per l’organizzazione dei soccorsi e l’aiuto alla popolazione scampata.
Nel dicembre 1945 rilancia l’attenzione verso il lavoro in cooperativa che riuscirà ad imprimere al paese una dinamica imprenditoria professionale.
Contribuisce a far nascere la Cooperativa La Fabbromeccanica per carpentieri e artigiani-fabbri; la Cooperativa L’Edilizia, per i muratori specialisti della zona (che come primo lavoro ricostruiscono la sede della socialista Cooperativa di Consumo distrutta dal Bombardamento del 12 aprile); la Cooperativa Case Popolari per le prime case a riscatto; la Cooperativa Api per dare lavoro alle magliaie, la Cooperativa Ausilio per le attività sportive, ricreative e aggregative.

1948

Il Vescovo di Pavia Mons Carlo Allorio, in una lettera del 10 gennaio 1948, lo definisce “Un vero apostolo dei tempi nostri” (leggi).
Il segretario Provinciale della Democrazia Cristiana Vincenzo Sangalli gli offre la candidatura alla Camera dei Deputati che Giuseppe Attilio rifiuta restituendo il modulo di accettazione per non gravare sulle spese di stampa del partito.
Comincia la sua vita sindacale nel settore del credito.

1949

Viene nominato Capo Filiale della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde di Binasco.

1950

Costituisce la Falcri (Federazione Autonoma Nazionale Lavoratori Casse Risparmio Italiane) di cui diventa per circa dieci anni Segretario Nazionale e Presidente del Consiglio Nazionale, alternativamente.

1952

Gli viene conferita con decreto del Santo Padre l’Onorificenza dell’Ordine Cavalleresco Sancti Silvestri Papae. Leggi. Un articolo tratto da “Il Ticino” 28 giugno 1952 definisce: “…Cav Attilio Gatti l’anima di tutte le cose buone di Binasco, lo zelatore indefesso e il provvidenziale animatore delle più svariate opere sociali a Binasco e nel basso Milanese…”. Leggi.
Viene eletto Presidente del Patronato scolastico di Binasco e si batte per una scuola viva, aperta, adeguata al compito di formare persone e coscienze, convinto che dalla preparazione dei giovani, dei loro studi, dipenda il loro avvenire, il loro ingresso nella vita e nel mondo del lavoro.
Viene nominato Presidente dell’Ente Comunale di Assistenza di Binasco (E.C.A.) e consigliere dell’A.N.E.A. (Associazione Nazionale Enti Assistenziali) prima provinciale poi nazionale.

1954

Viene nominato Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi (Leggi).

1958

Il 2 giugno muore a 59 anni la moglie Teresa (Zita) Bolzoni.

1959

Con rammarico si vede inserito nelle categorie dei prepensionati dalla Cariplo, per la quale continuerà a lavorare solo in favore dei dipendenti.

1960

É chiamato a presiedere il Comitato Promotore del Consorzio Provinciale dei Patronati Scolatici.

1962

Viene eletto Presidente del Consorzio Provinciale dei Patronati Scolastici dall’assemblea dei 247 enti associati. Nella sua attività provinciale da impulso al servizio di “educazione alimentare“ diffondendo mense scolastiche razionalmente attrezzare e funzionali. Incentiva il perfezionamento delle iniziative per l’occupazione del tempo libero degli scolari (doposcuola) suscitando interesse per una moderna strutturazione del settore. Per questa attività atterrà un riconoscimento del Ministero della Pubblica Istruzione e gli verrà conferito dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat il diploma di Medaglia d’oro ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Leggi.

1965

Viene eletto sindaco del Comune di Binasco. Diventa Consigliere nell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) in rappresentanza dei piccoli Comuni.
Entra a far parte del consiglio dell’Unione Provinciale Enti Locali (UPEL). Viene nominato dal Prefetto membro della Commissione Prefettizia per i Segretari Comunali e responsabile organizzativo dei corsi residenziali.
É nominato vicepresidente dell’Associazione Provinciale Cooperative e Mutue e Consigliere Nazionale della Confederazione Cooperative Italiana di Roma.

1968

Accetta la candidatura nelle liste della Democrazia Cristiana al Parlamento Italiano, ma nelle elezioni del 19 maggio non raggiunge sufficienti voti per essere eletto (leggi).

1970

Termina il mandato di Sindaco.

1973

Il 6 settembre rientra a Binasco dopo una faticosa giornata nella sede milanese del Consorzio dei Patronati Scolastici e apprende della morte improvvisa di un caro amico. Con dolore gli rende visita.
Nella notte anche il suo cuore cessa di battere, è il 7 settembre 1973.